In questi 8 mesi di vita del blog ho analizzato circa 2 mila società partite con le migliori intenzioni che non ce l’hanno fatta. In Italia e nel resto del mondo.
Oggi vorrei condividere alcune evidente, in particolare:
In questi 8 mesi di vita del blog ho analizzato circa 2 mila società partite con le migliori intenzioni che non ce l’hanno fatta. In Italia e nel resto del mondo.
Oggi vorrei condividere alcune evidente, in particolare:
Qualche giorno fa abbiamo parlato della bella storia di Instagram e delle prime 8 settimane di vita, tra alti e bassi. Una storia di perseveranza e coraggio.
Ma una storia che per quanto riguarda perseveranza e coraggio non è seconda a nessuno è sicuramente quella di Pinterest. Da qualche anno è diventata ormai prassi comune avere un account su questo social e pinnare le foto che ci piacciono (e per quanto mi riguarda, sognare posti lontani e mai visitati attraverso le immagini e i colori di chi quei posti li ha visitati, fotografati e condivisi).
Interessante grafico che mostra quante scelte non corrette sono state commessi dai fondatori di Instagram prima di riuscire a trovare gli ingredienti giusti per la viralità e il successo.
Ma tutto questo … in 8 settimane, con una capacità unica di capire gli errori e ripartire, a testa bassa. Enorme flessibilità.
Aprite la posta elettronica. Tanto spam, qualche newsletter più o meno interessante, un messaggio o due di amici e colleghi. E poi la sorpresa. Un’e-mail inaspettata e quantomeno strana: un vostro contatto di Facebook vi chiede, tramite un servizio di e-commerce, di potervi inviare un regalo.
La parola smartphone, al giorno d’oggi, è sempre più sinonimo di app. I nostri cellulari, infatti, di qualunque marca e modello, sono pieni di tool che permettono di giocare, controllare news, ascoltare musica, modificare immagini e fare milioni di altre cose, più o meno utili. Queste opzioni, tuttavia, sono per la maggior parte a pagamento. Hanno spesso un prezzo irrisorio, certo, ma rimane pur sempre un costo. Ecco perché i software che permettono di piratare le app più famose hanno un grande successo.
Per una società venire acquisita da Facebook può essere una fortuna (pensiamo a Instagram), ma può anche rappresentare il primo passo verso la chiusura. Per Beluga si è realizzato il secondo caso.
Avete presente la romantica immagine di uno scrittore, nascosto in una solitaria casa di campagna, che riempie di parole e di storie un foglio bianco seguendo il flusso dei suoi pensieri, alla ricerca di una sempre maggiore ispirazione?
Bene, dimenticatela! Mandy Brown creatrice e CEO di Editorially, partiva proprio dal presupposto contrario: scrivere è diventato un processo che prevede la collaborazione tra più persone, chi fa la bozza, chi la controlla, chi la modifica, chi la prepara per la pubblicazione. Per rendere più semplice la cooperazione tra queste diverse figure, Mandy, editor esperta nella pubblicazione di libri sul Web Design, aveva creato la sua startup il cui motto era “Editorially makes collaborative writing easy”.