I fallimenti dietro ai grandi successi di Carolina Kostner

Una delle cadute di Carolina Kostner alle Olimpiadi di Torino 2006

“Per anni ho scalato una montagna e ogni volta che mi sono avvicinata alla vetta, la stessa si allontanava. Però mentre ero in pista qui a Sochi per la seconda manche ero tranquilla: sapevo che stavo facendo gli ultimi passi per raggiungere la cima.

E ora che sono arrivata, fatemi godere il panorama”.

Una delle storie più belle che meglio rappresentano sia lo spirito olimpico sia il tema di questo blog è la storia di Carolina Kostner, la nostra bravissima pattinatrice, fresca vincitrice di una bellissima medaglia di bronzo alle Olimpiadi Invernali di Sochi.

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FlyNonstop: come far fallire una compagnia aerea in meno di un anno

FlyNoStop

Kristiansand è una città norvegese di soli 83.000 abitanti, eppure Espen Hennig-Olsen, erede di una famosa azienda norvegese di gelati, era convinto che avesse bisogno di una sua linea aerea. Se vi state chiedendo cosa abbiano in comune aerei e gelati, la risposta è la più ovvia: niente! Forse è per questo che la startup creata da Hennig-Olsen, FlyNonstop, è fallita nel giro di un anno.

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Senza ricerche di mercato il ko è sicuro. Il caso Teamometer

Teamometer logo

“Siete manager? Avrete un sacco di cose per la testa e poco tempo da dedicare alle persone che lavorano per voi e ai loro bisogni”. Inizia così il video di presentazione di Teamometer, startup ideata nel 2011 da Sergio Schuler, giovane imprenditore di Porto Alegre.

Lo startupper brasiliano aveva iniziato a pensare al suo business per aiutare i manager “a non fare così schifo nel gestire i loro team”. Sergio, infatti, aveva avuto brutte esperienze: dirigenti poco professionali e poco inclini ad aiutare i propri dipendenti lo avevano convinto del fatto che, da soli, non sarebbero mai riusciti a coordinare correttamente un team.

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E se lasciare fosse la scelta migliore? La crescita di Swaroop dopo IonLab

IonLab

IonLab è una startup indiana che realizza applicazioni e gadget legati al mondo del web e dell’elettronica. Uso il presente perché l’azienda in questione è tutt’ora funzionante e attiva, anche se non ha grandi aspettative e i risultati che sta ottenendo sono, per usare un termine scolastico, appena sufficiente.

Buon per loro, comunque, che sono ancora vivi. Ma perché ne parlo nel mio blog? In realtà la lezione questa volta la possiamo imparare da Swaroop C H, uno dei fondatori di questa startup, che ha deciso nel 2009 di abbandonare la sua stessa creatura.

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L’incapacità di innovarsi ha portato al fallimento di Blockbuster

Blockbuster

Chi di voi non ha mai noleggiato almeno un film da Blockbuster?

60 milioni di soci, punti vendita in 25 paesi, 4800 negozi solo negli Stati Uniti. I numeri sono esorbitanti, di quelli che fanno restare a bocca aperta, eppure nemmeno queste cifre incredibili hanno permesso a Blockbuster di salvarsi dal fallimento. Perché, se non si è in grado di evolversi per restare al passo con i tempi, anche i giganti possono cadere.

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Rewinery: vino a domicilio? Ko in pochi mesi

Rewinery: vino a domicilio

“Vogliamo cambiare il modo in cui le persone comprano il vino, facendo diventare la sua scoperta una cosa divertente, facile e immediata.”

Questo era l’obiettivo e la promessa di Rewinery, start up nata all’inizio del 2012 dall’idea di due amici, Joana Koiller e Paulo Lerner. Il servizio offerto è ben conosciuto e sviluppato da molti: ordinare merce (in questo caso vino) on line e riceverla comodamente a casa, in ufficio o dovunque si desideri. La prestazione, in questo caso, era disponibile solo per San Francisco, ma nei piani dei due soci avrebbe dovuto raggiungere altri importanti centri degli Stati Uniti come New York e Boston. Peccato che non tutto sia andato secondo i piani.

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La fine dei taxi (2). Oltre a UBER, il fenomeno CAR SHARING

Car2Go

Qualche mese fa vi avevo raccontato il fenomeno di UBER (in questi giorni in Francia hanno deciso che tra la chiamata e l’utilizzo del servizio devono passare almeno 15 minuti.. sigh), evidenziando in particolare come avrebbe potuto mettere fine al dominio del taxi, un settore fatto di equilibri particolari e precari. Tutti ricordano, ad esempio, che chiunque abbia provato a liberalizzarlo (l’ultimo fu Bersani nel 2007) ha ottenuto come unico risultato uno sciopero selvaggio di intere settimane.

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