Riufitare 740 milioni di dollari e 16 mesi dopo fallire: Pebble e la crisi degli smartwatch

Pebble e Smartwatch

Devo ammettere, non me l’aspettavo. 3 anni va avevo previsto il fallimento degli italianissimi Im watch ipotizzando invece per Pebble un futuro sicuramente positivo.

Invece è di questi giorni la notizia della chiusura delle attività con la cessione a Fitbit.

Per Fitbit è una mossa sicuramente interessante per competere contro Apple nel mondo dei wearable anche se si tratta essenzialmente di acquisirne gli ingegneri, i tester e tutta la proprietà intellettuale (il sistema operativo, le app e i servizi in cloud, …)

I numeri non sono ancora ufficiali. Si parla però di una cifra compresa tra i 34 e i 40 M USD (ma le passività di Pebble sono ben superiori).

Sono dispiaciuto da questa notizia e malgrado i molti segnali non avevo mai approfondito.

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Perché Kickstarter nasconde i progetti che falliscono?

Logo Kickstarter

Avete mai provato a cercare su Kickstarter, il più famoso sito di crowd founding al mondo, i progetti che non hanno avuto successo nella raccolta fondi?
Vi sembrerà incredibile ma.. su Google (e sugli altri motori di ricerca) sembra proprio che Kickstarter non indicizzi le iniziative che non sono riuscite a farsi finanziare con successo dagli utenti.

Giusto? Sbagliato?

Qualche volta si guarda a Kickstarter come ad un market place (stile Amazon per intenderci) ma non è così. Kickstater è più un concorso, una competizione, una gara tra diversi progetti. E in una competizione… si cerca di mettere in mostra chi vince, non chi perde.

Infatti, osservando attentamente, scoprirete che Kickstarter mette in evidenza solo i progetti “vincenti” nella raccolta fondi. I progetti “fallimentari” quasi non sono menzionati.

Uno dei tanti esempi? Cercate Instaprint su Kickstarter. Sarà un’impresa molto ardua, forse impossibile, trovare i dettagli della presenza originale di questa startup. Ciò che rimane è solo un laconico messaggio, che ci segnala che questa iniziativa non ha raggiunto gli obiettivi di raccolta fondi.

Pensate che bello e utile se ci fosse un data base anche su questi siti, di quei progetti e società che non “riescono” nei loro obiettivi: i potenziali nuovi imprenditori sarebbero stimolati a non commettere gli errori commessi da altri e ci sarebbe, anche per Kickstarter (che ha un modello di business basato sui progetti che hanno successo nella raccolta), un grande valore aggiunto.