Wodache, una carpooling startup a Beijing

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In un periodo dove i fenomeni di car pooling come Blablacar sono sempre più sulla cresta dell’onda, interessante l’esperienza in Cina di tre giovani americani.

Traffico congestionato, inquinamento dei gas di scarico e prezzi del carburante alle stelle. Tre giovani imprenditori hanno provato a trasformare gli incubi peggiori degli abitanti di Beijing in una grande opportunità. Eric Wang, James Hu e Jeff Hsu, infatti, nel 2011, hanno deciso di spostarsi dagli Stati Uniti per andare in Cina e dar vita ad un progetto chiamato Wodache: una piattaforma di carpooling che avrebbe dovuto facilitare la vita ai cittadini della capitale orientale.

L’idea era venuta ad Eric mentre era in vacanza in Grecia nel 2010. Qui, tra mare e spiaggia, lo startupper specializzato in investimenti bancari aveva sentito la notizia di una congestione stradale che partiva dalla Mongolia per arrivare fino a Beijing. “Cose da pazzi”. Eric decise di porvi rimedio con l’aiuto di James, amico di vecchia data che lavorava per la Microsfot, e di Jeff, già dipendente Apple.

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La fine dei taxi (2). Oltre a UBER, il fenomeno CAR SHARING

Car2Go

Qualche mese fa vi avevo raccontato il fenomeno di UBER (in questi giorni in Francia hanno deciso che tra la chiamata e l’utilizzo del servizio devono passare almeno 15 minuti.. sigh), evidenziando in particolare come avrebbe potuto mettere fine al dominio del taxi, un settore fatto di equilibri particolari e precari. Tutti ricordano, ad esempio, che chiunque abbia provato a liberalizzarlo (l’ultimo fu Bersani nel 2007) ha ottenuto come unico risultato uno sciopero selvaggio di intere settimane.

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La fine dei TAXI

Taxi

Pochi anni fa, nel 2007, durante il secondo Governo Prodi, l’allora Ministro dell’Economia Bersani cercò di portare delle riforme per la liberalizzazione delle professioni e tra queste  c’erano delle proposte per permettere una maggiore competizione tra tassisti e consentire l’accesso a questa professione di nuove persone.

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