Ho seguito in tutti questi anni le storie e le avventura di un grandissimo Italiano, una Persona straordinaria. Alex Bellini.
Di Aprica, classe 1978, ha iniziato a suscitare la mia curiosità ed interesse quando il 10 ottobre 2004, cercò di effettuare la traversata dell’Oceano Atlantico a remi e in solitaria e dovette abbandonare la sua avventura dopo 5 ore dalla partenza.
Fine del suo sogno?
No, ci riprovò 11 giorni dopo ma anche questa voltà non riuscì nell’impresa, infatti a Formentera dovette fermarsi e abbandonare, 23 giorni dopo la partenza.
Triste e sconsolato non si diede per vinto. Anzi. Dovette aspettare 11 mesi per ripartire nel Settembre 2005 e tentare un’altra volta con un’altra barca di attraversare l’Oceano: 226 giorni e 10.000km dopo riesce nella sua impresa, pur con mille e mille difficoltà di ogni tipo, compresi 5 giorni di digiuno totale per mancanza di cibo.
Un libro straordinario racconta le sue infinite peripezie.
Ma il nostro Alex non si ferma qui.
Nel febbraio 2008 inizia una nuova traversata, questa volta del più grande Oceano della Terra, il Pacifico. Parte da Lima, in Perù, e 10 mesi e 18mila chilometri dopo, a sole 65 miglia (sessanta cinque!) dall’arrivo a Sydney, deve interrompere la navigazione e chiedere aiuto.
Un fallimento? No, tutt’altro. Sia a livello sportivo, perché l’Ocean Rowing Society riconosce come effettuata la traversata, sia a livello umano, perché ha fatto una cosa pazzesca ed incredibile.
Anche qui, un libro spettacolare che non posso che consigliare caldamente.
Inutile spiegare il perché ho voluto parlare di lui.
Alex Bellini ha fallito 1, 2, n volte prima di riuscire nella sua impresa. Ma ce l’ha fatta. E ha rilanciato, continuando a cercare nuove sfide e nuovi orizzonti.
Non si è buttato in modo incoscente però, stiamo parlando di uno Sportivo che nel 2000 aveva corso la maratona di New York sottole 4 ore, nel 2001 aveva corso la Maratona del Sale in Marocco, nel 2002 aveva corso una competizione sportiva in Alaska lunga 600 km a piedi e trainando una slitta e potrei andare avanti per pagine intere nel raccontare le sue straordinarie attività.
Non si è quindi lanciato in modo incosciente. Ma ha rischiato conscio delle proprie capacità (riconosciute), ha fallito, non ha mollato, ci ha creduto e ha continuato a rilanciare.
Un vero startupper di successo, un grande esploratore. E pure un grande Uomo.
Da anni seguo la sua pagina Facebook e ho imparato a capire anche lo spessore dello spirito.