Singularity University – Un’esperienza straordinaria

Singularity University

Cura del cancro, biologia digitale, intelligenza artificiale, crescita 10x vs. 10%, tecnologie esponenziali, cambiamenti, lettura del DNA, nanotecnologie, robotica, intelligenza artificiale, prototipizzazioni continue, energie naturali infinite, internet of everything, vita. Sfide mondiali che segnano la svolta per almeno 1 miliardo di persone. Crescita.

E convinzione che nel futuro prossimo anche l’Italia possa giocare un ruolo da grande protagonista.

Ecco, in queste righe, cosa è stata per me l’esperienza alla Singularity University.
Ecco cosa rappresenteranno nella mia vita i 10 giorni trascorsi presso la Base Nasa Richard Ames a Moffett Field, in mezzo alla Sunnyvale Californiana, circondato dalle sedi delle società che stanno facendo la storia del mondo: Google, Facebook, AirBnB, Uber, e chi più ne ha più ne metta.

Mettete insieme 80 persone provenienti dal tutto il mondo: dall’imprenditore che ha venduto la sua azienda nel 2004 e da allora gira il mondo per trovare un senso alla sua vita, alla rockstar argentina, dallo scrittore danese autore di diversi bestseller mondial, al cantante soprano australiano, dal CEO donna con un patrimonio personale di 5 miliardi di USD al partner di uno dei più grandi istituti finanziari mondiali, dal 19enne neo laureato in una Università della Ivy League, al 60enne imprenditore messicano. Dal giapponese buddista, all’iraniano islamico.
Fate girare queste 80 persone intorno a delle idee incredibili, e stimolatele grazie ai contributi e alle lezioni di Professori straordinari. Veri e propri geni nei rispettivi campi.

Come Ray Kurzweil, ad esempio: un genio nel senso più ampio di questo termine.

Peter Diamandis: che oltre ad aver fondato la Singularity University, è famoso per aver creato X Price e un’azienda che ha come obiettivo lo sfruttamento minerario degli asteroidi.

Divya Chander: neuro scienziato alla Stanford University, che racconta con una passione fuori da questo mondo il suo lavoro.

Salim Ismail: un filoso dentro, con cui abbiamo affrontato bellissime sessioni notturne sui grandi temi della vita.

Ramez Naam: che tra le altre cose è pure uno scrittore di fantascienza.

Paul Saffo: Uno dei più grandi futurologi mondiali.

Brad Templeton: Un altro genio grandioso, esperto di Network e Computing systems.

Rob Nail, David Roberts, Lisa Key Solomon. E molti, molti altri.

L’elenco degli argomenti trattati alla Singularity è lunghissimo, tutti parlano liberamente.
Si discute, si fanno domande, si cercano risposte con altre domande.

Le idee sono illustrate, spiegate e spinte dagli stessi Maestri che abbiamo studiato o conosciuti sui libri. E che qui ci appaiano davanti in carne ed ossa. Il lavoro di ogni giornata di “corso”, grazie a questo mix di professori e di colleghi straordinari, non può che portare al desiderio di capire cosa ci aspetterà nei prossimi 5-10-20 anni.
Alla voglia di migliorare se stessi e l’umanità, di portare il proprio contributo in alle grandi sfide che la vita pone davanti a noi.
A capire su quali temi bisogna istruire e preparare i propri figli e le generazioni future.

La Singularity University è un mondo di idee e di coraggio, di forza e di volontà. Che apre gli occhi sulla meravigliosa epoca in cui viviamo. Un posto dove tutti i problemi e i vincoli presenti nelle nostre aziende, istituzioni e paesi, sono visti per quello che sono: limiti temporanei, volontà di rimanere attaccati allo status quo, incapacità di accettare e di sposare le innovazioni.

E’ un mondo straordinario dicevo: perchè è il mondo delle idee e della capacità dell’uomo. Sopra tutto e tutti.
Un luogo che stimola il pensiero alla possibilità, per ciascuno di noi, di essere protagonista e parte del cambiamento.

Tra i ricordi più forti di quest’esperienza mi porterò per sempre nel cuore le discussioni serali. Quelle dopo 12 ore trascorse in classe, quando, dopo cena e fino alle prime luci dell’alba, si discuteva dei grandi problemi della vita. Alunni e insegnanti assieme, con un bicchiere di vino in mano.

Perché scienziati o no, tecnologie o no, forse la domanda a cui tutte le persone che gravitano intorno alla Singularity University cercano di dare una risposta è quella sul senso della vita.
E la conoscenza, gli stimoli, la curiosità e il pensiero positivo, sono gli strumenti che questa Università straordinaria mette a disposizione per affrontarla con lo spirito giusto.

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