Banters: un’idea interessante ma una cattiva esecuzione. Poteva essere What’s App?

Banters

Quante volte vi è capitato di assistere ad uno scambio di battute memorabile con i vostri colleghi? O di sentire i vostri figli uscirsene con frasi degne di restare impresse negli annali famigliari? O ancora di avere un pensiero speciale e di volerlo condividere e commentare con gli amici? Perché collezionare solo fotografie e immagini di momenti magici e non le frasi più pregne di significato?

Lauren Leto e Patrick Moberg, nel 2010, hanno pensato e sviluppato una startup proprio per realizzare questo sogno: Banters. Grazie a questo sito, infatti, chiunque poteva pubblicare frasi e conversazioni sul web. Inizialmente il servizio si concentrava sugli SMS, ma rapidamente venne adattato per condividere anche chat, e-mail, tweet e molto altro, il tutto su una piattaforma utilizzabile sia su iPhone sia su sistemi Android. L’idea era sicuramente innovativa, ma nel maggio del 2012, con un post pubblicato sul proprio blog, Banters annunciò l’uscita dal mercato.

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Vediamo di capire i motivi del fallimento:

  • il primo prototipo rilasciato dalla startup era difficile e demoralizzante da utilizzare: l’iter da seguire per riuscire a pubblicare un qualunque messaggio sull’app era lungo e per nulla immediato. E, visto che l’aspetto principale di Banters era proprio il cogliere l’attimo o registrare una conversazione immediata, tutto il processo di pubblicazione sembrava remare contro il sistema stesso. Provocando non poca frustrazione negli utenti. I miglioramenti non tardarono ad arrivare, ma di sicuro l’avvio incerto non portò buona pubblicità al prodotto;
  • il nome originale della startup era Bnter: un codice fiscale più che un brand. Difficile da pronunciare e da ricordare ai più, il nome venne successivamente modificato in Banters. Ma il problema sarebbe dovuto saltare all’occhio fin da subito;
  • come ammesso da Lauren Leto, l’app non è riuscita a raggiungere il numero di utilizzatori sperato. Mancando la base di pubblico su cui contare per un guadagno sicuro, il futuro della piattaforma era piuttosto incerto. Alla luce di questo, una delle soluzioni più semplici era, come effettivamente è stato fatto, abbandonare la nave;
  • l’altra soluzione su cui avrebbe potuto puntare Banters era quella dei finanziatori. Qui la situazione si complica: sembra che ci sia stata una piccola querelle con Spark Capital, una società che avrebbe dovuto investire nel progetto ma che, per varie ragioni, si tirò poi indietro. Lasciando non solo Banters senza ulteriori fondi a cui attingere ma, probabilmente, rendendo un po’ più “timidi” anche altri possibili investitori.

La conclusione di questa avventura, in ogni caso, non si può considerare del tutto negativa. La passione e la conoscenza del settore dei due fondatori li ha portati ad affrontare nuove ed interessanti sfide, con le quali mettere alla prova quanto imparato dalla loro esperienza in Banters.

Attualmente, infatti, Lauren Leto è alla guida di Text From the Last Night, una società in parte simile alla sua creatura d’origine. Patrick Moberg, invece, è “hacker-in-residence” della Betaworks, un incubatore newyorkese.

È interessante notare come entrambi i founder abbiano saputo non soltanto cadere in piedi, ma addirittura continuare a lavorare su un progetto a cui credevano profondamente. Il luogo è diverso, il brand è un altro, i colleghi sono cambiati, ma la loro passione e la loro voglia di riuscire è rimasta invariata. Una lezione assolutamente da imparare.

Nome startup: Banters
Categoria/Tipologia:
portale per la condivisione di messaggistica e chat
Luogo:
ND
Anno di nascita:
2010
Anno di morte:
2012
Finanziamenti ottenuti:
ND

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1 Comments

  1. Scusatemi, ma io proprio non capisco come si possano fare errori così macroscopici come questi, a partire dal nome…!

    Il giorno che riuscirò ad avviare la mia startup sarò di sicuro preso da una miriade di cose da fare, ma sono certo del fatto che il mio prodotto/servizio sarà il migliore sul mercato (o quantomeno che ci si avvicini al massimo :-)), non potrò dimenticarmi dell’usabilità del sito per esempio…..!

    Proprio non comprendo….

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