A vida e bela: fallita in Portogallo una delle prime società europee di vendita di cofanetti regalo

avidaebela

Nel 2005 su Springwise.com, sito di condivisione di idee e progetti di business che funzionano in giro per il mondo, raccontava in un articolo la nuova tendenza in fatto di attività per il tempo libero: regalare e regalarsi attività straordinarie: volare su un MIG, navigare dentro un sottomarino, giocare a golf accanto ai grandi campioni, regalare un massaggio dentro una Day Spa, la guida di una Ferrari in un circuito, un volo in mongolfiera e … migliaia di queste attività. Il funzionamento era (ed è) semplice: si compra una di qeuste attività e si riceve un buono che permette poi di prenotare l’attività prescelta.

Questo articolo, che per me fu l’inizio dell’ispirazione che mi portò a creare con Cristina Pozzi prima Elation nel settembre 2006 (7 anni fa) e poi Emozione3 nel 2009 ,citava alcune società già operative in Europa.

Una in particolare veniva presa come riferimento: A Vida e Bela, in Portogallo. Un brand eccezionale, ‘la vita  bella’ (oltretutto molto conosciuto anche grazie al film del grande Benigni), grandissime capacità comunicative del suo fondatore Antonio Quina, la società riuscì in pochi anni non solo a crescere in Portogallo arrivando ad una quota superiore al 75% del mercato, ma anche ad espandersi in nuovi paesi, in primis Spagna e Brasile.

Il mercato cresceva e si sviluppava e la società arrivò a fatturare oltre 40M di dollari ma… qualcosa andò storto. La concorrenza di diversi operatori francesi in Spagna e la difficoltà a sviluppare al megio il Brasile (sia per la distanza/fusi orari sia per un approccio poco “brasiliano” e molto europeo) e credo anche a causa dell’orgoglio e voglia di “presenziare” ed apparire del fondatore (con cui ho scambiato qualche email in questi anni e 2 telefonate), portò l’azienda a scelte e ad operazioni di marketing molto costose e senza corretti ritorni. Ad esempio l’acquisto di uno yacht in Portogallo…

Intervista televisiva Antonio Quina avidaebela

Malgrado i mercati in crescita nel periodo 2005-2010, avidaebela infatti non si struttura in modo efficente, anzi. Inizia a portare i propri buoni (sotto forma di cofanetti regalo) anche nei punti vendita della distribuzione organizzata ma in modo sbagliato: questo è un business di intermediazione, ossia ad esempio il giro in Ferrari in vendita è organizzato da un fornitore che attraverso avidaebela distribuisce il suo prodotto. Se avidaebela a sua volta distribuisce i buoni (o cofanetti regalo) attraverso un ulteriore intermediario, il punto vendita, se non si sta attentissimi ai costi il rischio di saltare è fortissimo.

Infatti  si arriva al 2011 quando  la crisi colpisce sia la Spagna sia il Portogallo e il dado è tratto: è costretto nel 2012 a svendere la filiale Spagnola al concorrente franco-irlandese Smartbox mentre in Portogallo la società chiude a novembre dello stesso anno, con migliaia e migliaia di clienti inferociti che non riuscivano ad ottenere la possibilità di utilizzarlo per fruire una delle attività a cui avevano diritto.

Peccato, veramente un peccato. Anche perché la chiusura delle operazioni in Portogallo ha di fatto distrutto l’intera industria di riferimento, costringendo alla chiusura gli operatori più piccoli.

P.s.

Lo stesso articolo di Springwise del 2005 citava anche una società di Chicago, Signature Days, che operava dal 2005 nel mercato statunitense. Anche questa società fallì nel 2008 ed è molto interessante l’articolo di addio del suo fondatore, Andrew Playford, dove spiega il perché della chiusura della società.

2 Comments

  1. Questo la dice lunga su quanto è difficile fare impresa, e quanto è facile illudersi con apparenti “successi” che non è affatto detto che siano tali.

    Non che nell’insuccesso ci sia nulla di male, anzi, basta essere preparati.
    In ogni caso complimenti a Wish Days ed Elation che hanno saputo trasformarsi, adattarsi e che sono ancora in buona salute 😉

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    • grazie Federico… abbiamo sempre molta cautela e attenzione… sappiamo che se si va su si può anche andare giù
      ma i fallimenti aiutano! grazie per seguirci

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